Ustica. Hotel San Bartolomeo, è l’ora di dire la Verità

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Progetto “Hotel San Bartolomeo” vidimato dal Genio Civile di Palermo L. 64/1974 artt. 17 e 18 con rilascio autorizzazione all’inizio dei lavori in data 1 ottobre 1980

 Quinta puntata

Pubblico (come promesso qualche settimana fa) gli intercorsi messaggi telefonici (che saranno rimasti impressi nei tabulati sia del mio cellulare che in quello dell’interlocutore) intrattenuti recentemente con un principe del foro “portatore di pace”, che si è appalesato portavoce del Sindaco Licciardi per un’eventuale risoluzione sulla questione dell’albergo San Bartolomeo, a patto che io osservassi il “silenzio stampa”, che “io rinunciassi a ulteriori azioni” e che “io gli dessi un mandato legale”.

E’ bene che, oggi, di fronte a nuove cause contro il sottoscritto, con nuove spese a carico della Comunità usticese, attivate dal Comune pur non avendo un legittimo titolo di proprietà sull’Hotel San Bartolomeo nè il possesso, renda pubblico quanto avvenuto, visto che ho testimoni e messaggi telefonici a favore della mia buona fede, che, invece, è stata tradita. So già che il “principe del foro” negherà, dirà tutto il contrario di tutto, magari metterà in mezzo un cugino di secondo grado investigatore, però oggi non posso più tacere.

Premettendo (come da testimoni a mio favore) che nella prima decina del mese di ottobre mi recavo presso lo studio del “principe del foro” per esporgli una mia idea sul come avrei potuto utilizzare l’immobile nel periodo invernale, in favore della Comunità dei ragazzi di Ustica nel settore della formazione e del turismo (progetto a cui dei tecnici stanno già lavorando per me), vengo portato su un altro binario: quello di cercare un dialogo col Comune onde porre fine alla trentennale questione giudiziaria tutt’oggi pendente “per il bene dell’Isola”.

Sicché nella prima settimana di ottobre, il giorno 7 (di cui allego il messaggio), ricevo un messaggio telefonico dal suddetto interlocutore che mi informa sulla “possibilità” che il Comune possa aprirsi ad una risoluzione, a cui io non avevo posto un veto purchè venissero annullati i provvedimenti speciosi e illegittimi che in passato furono emessi contro il mio Hotel (provvedimenti oggi sotto querela di falso pendente in Appello e oggetto di nuove denunce penali).

Menallo sms 7 ottobre 2016

SMS del mediatore del Comune del 7 ottobre 2016

Non nego il mio stupore di fronte a questa apertura, visto che il mio interlocutore pubblicamente si era sempre espresso negativamente sull’operato del Comune di Ustica, e visto che nel 2013 lo stesso Comune, con il neo sindaco Licciardi, non si era presentato alle due udienze della Mediazione obbligatoria che io avevo avviato, prima di attivare il procedimento civile per usucapione oggi pendente in Appello avverso la sentenza di primo grado; viste, poi, le recenti denunce penali sporte dal sottoscritto contro il sindaco e viceversa, oltre a terzi che hanno sporto denuncia contro il sindaco; infine, visti i procedimenti civili in corso che dureranno almeno sino al 2020 e più.

Nel frattempo, non avendo preso alcun impegno scritto col mediatore, legittimamente, informo le Autorità e l’azienda elettrica di Ustica sulla sparizione del cavo elettrico dell’Hotel (da me acquistato) e la cui vendita o cessione non risulta dalla rendicontazione finale del curatore (decreto chiusura fallimento ottobre 2012). Dunque il cavo è stato sottratto da terzi senza alcuna giustificazione lecita.

Arriviamo così al 18 ottobre: in tarda serata, vengo raggiunto telefonicamente dal mediatore, e vengo redarguito dal non continuare a sporgere pubblicamente altre notizie “perché il sindaco aveva chiesto il silenzio”.  A questo punto, subdorando che non di mediazione si trattava ma di “un perentorio consiglio” a non rendere pubblico lo stato del più che decennale abbandono, degrado e saccheggio dell’Hotel, privo di luce e acqua, con i seminterrati pieni di escrementi; stato che, dal febbraio scorso, avevo documentato con foto in decine di denunce ed esposti, scrivo in serata il messaggio di risposta (che rendo pubblico) alla telefonata appena intercorsa,  negando qualsiasi possibilità di mediazione non rispettosa del passato e dello stato odierno di fatto dell’Hotel.

La risposta del mediatore (che pubblico) non tarda ad arrivare, l’indomani mattina, il 19 ottobre, ed è telegrafica quanto indispettita: “comunicherò che non c’è nemmeno la possibilità di una soluzione condivisa, buona giornata”. Mediazione assistita che io, ripeto, non avevo né chiesto né confermato.

Bonura 18 ottobre 2016Menallo 18 ottobre 2016

Sin qui avrei potuto anche sorvolare sui fatti intercorsi, se a questi non ne fossero seguiti altri gravi quanto, a mio vedere, incresciosi.

Ebbene, in tanti si sono chiesti ad Ustica dove fosse il sindaco il 4 novembre: io posso rispondere che mentre ad Ustica veniva posto un salvagente sguarnito di foglie di alloro ai piedi del monumento ai caduti, a me in pari data veniva notificato a Palermo l’ennesimo ricorso, a spese del Comune e degli usticesi, firmato dall’avv.ssa del sindaco (di cui pubblico la notifica apposta sull’atto).

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Ma non è ancora questa la novità (visto che da 30 anni il Comune di Ustica cerca di prendersi l’Hotel o pagandolo o gratuitamente a seconda dei sindaci): piuttosto è la data del 15 ottobre 2016 che è significativa (pubblico la data dell’atto notificatomi) perchè testimonia che negli stessi giorni in cui “il mediatore” chiedeva al sottoscritto: “di fare silenzio”, “di non fare più alcuna azione legale” e di “dargli un mandato legale” per poter parlare a mio nome con quell’avv.ssa del Comune, la stessa nel contempo, aveva già depositato un ennesimo ricorso contro di me.

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Ricorso del Comune depositato in data 15 ottobre 2016

Quindi qual’era la natura dell’eventuale accordo?  Nutro seri dubbi che siano queste le modalità operative di una mediazione assistita, che io non avevo neanche chiesto. Infine, è giusto aggiungere per chi legge, che in data 26 ottobre si svolgeva pure un’udienza “inaudita altera parte“, richiesta sempre dall’avv.ssa del Comune, di cui il sottoscritto non avrebbe saputo nulla sino alla notifica del 4 novembre, voluta dal Giudice Istruttore che, invece, in decreto ha deciso di volere sentire anche il sottoscritto.

Delle due l’una: o il mediatore agiva in solitaria, era disinformato sull’ennesimo ricorso del Comune, e in tal caso il suo tentativo si è rivelato davvero maldestro quanto inutile e, forse, non del tutto deontologico; oppure, insieme al sindaco e all’avv.ssa, quel mediatore tentava di distogliermi intenzionalmente dall’agire in mia difesa contro l’ennesima speciosa rivalsa del Comune sull’Hotel San Bartolomeo.

Di tutto questo la Comunità usticese cosa sa?

Purtroppo, per cause a me non addebitabili (rese note al Giudice Istruttore del ricorso), non ho potuto occuparmi della recente azione legale, per la quale si attiverà per tempo un capace difensore, ma non posso tacere sui giochi che una cerchia ristretta di politici, avvocati, togati, amici e parenti, ancora una volta, tenta di mettere in atto sperando di mettermi fuori gioco, anche travisando la mia buona fede “in nome del bene dell’Isola”.

Ora basta. Per il bene dell’Isola è giunta l’ora che venga fatta conoscere la Verità. Dunque sarà reso pubblico ogni singolo documento, ogni singola udienza, ogni singolo evento che riguarda la vergognosa vicenda del mio hotel, su cui in troppi hanno messo le mani, e di cui ancora in tanti stanno cercando di strappare quel che rimane di uno scempio giudiziario e amministrativo denunciato, in lungo in largo, nelle sedi giudiziarie e inquirenti di mezza Italia.

Pubblico, infine, la mia dichiarazione depositata spontaneamente ai Carabinieri di Ustica il 6 febbraio 2016, dopo avere apposto i nuovi catenacci all’Hotel.

foto Dichiarazone ai CC di Ustica 6 febbraio 2016

E’ bene che la Comunità usticese sappia che non sono stato colto in flagrante né dai Carabinieri, che ho informato passo dopo passo dal momento del mio ingresso nell’albergo, né dalla Polizia Municipale di Ustica, fatti già noti anche ad altre alle Autorità inquirenti e del controllo; della Polizia Municiapale di Ustica, mi risulta, invece, che non abbia nei suoi Uffici un verbale di abusivismo dell’Hotel trasmesso alle Autorità Giudiziarie come da documento già prodotto alle suddette Autorità perchè si indaghi sulla “natura” dell’abusivismo dell’Hotel San Bartolomeo (pubblico la raccomandata A.R. inviata dalla Polizia Municipale di Ustica all’investigatore che nell’agosto 2007, svolse le indagini ad Ustica nel proc. pen. n. 10982/2006 di cui ero parte offesa e avevo ottenuto dal Pm il sequestro dell’Hotel sino al 2010; albergo di cui nel 2007 il Comune non possedeva nemmeno le chiavi ).

Polizia Municipale di Ustica 2007 risposta a La greca - Copia

Alla prossima puntata 

 

 

 

 

Ustica. Hotel San Bartolomeo, è l’ora di dire la Veritàultima modifica: 2016-12-08T17:36:06+01:00da aldo251246
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