Ustica. Su “Hotel S. Bartolomeo” pende mediazione contro il Comune

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Comunicato

Hotel San Bartolomeo-4 stelle-USTICA. Maturato diritto di usucapione: così come da nota di trascrizione alla Conservatoria del Registro Immobiliare-Agenzia delle Entrate di Palermo.

Baldassare Bonura ha dato mandato legale per il deposito presso l’organismo di Mediazione dell’istanza per l’avvio della procedura di mediazione OBBLIGATORIA relativamente alla salvaguardia dei diritti reali pendenti sull’immobile alberghiero denominato “Hotel San Bartolomeo” 4 stelle sito in Ustica in via San Bartolomeo n. 41 identificato dalle specifiche particelle catastali.

L’istanza è stata notificata al Comune di Ustica che, tuttavia, era assente al primo incontro tra le parti in data 22 luglio 2013, e ha ad oggetto la “prescrizione del preteso diritto del Comune di ottenere la consegna ed il godimento del bene” in virtù dell’esercizio da parte dei legittimi proprietari del maturato diritto di usucapione; così come da nota di trascrizione alla Conservatoria del Registro Immobiliare-Agenzia delle Entrate di Palermo a cura dei legali di Bonura.

Qualora la controversia non trovasse soluzione di conciliazione tra le parti in sede di mediazione, penderà sull’immobile  un ennesimo e susseguente giudizio civile,  incoato presso il Tribunale di Palermo, il cui atto di citazione in giudizio contro il Comune di Ustica è stato già notificato al sindaco pro tempore dott. Attilio Licciardi.

Klicca Ustica, Hotel San Bartolomeo, querela di falso contro il Comune. A ottobre nuova udienza

Illegalità all’ombra della legalità, mafia hunderground e sinistri avvertimenti

Baldassare Bonura, imprenditore palermitano costretto nel 1985 al fallimento, ed alla perdita dei suoi beni e dell’attività alberghiera, per non essere sceso a compromessi con la lobby mafiosa- politica-imprenditoriale che negli anni ’80 si consolidava nel tessuto economico siciliano. Le foto che documentano l’accaduto sono pubblicate sul blog nel post “Azione-Reazione” http://latuavocelibera.myblog.it/archive/2008/10/30/dopo-la-denuncia-effetti-collaterali-senza-avvertenza.html che denuncia alle pubbliche autorità palermitane le recrudescenze di stampo mafioso che non a caso stanno colpendo molti cittadini, politici e non, in questi giorni pre elettorali, come già accaduto presso il centro di don Pino Puglisi dove il pulmino è stato più volte danneggiato nelle ultime settimane. (Post del 26 ottobre 2010)

Dopo la denuncia, effetti collaterali senza avvertenza

“Per il cittadino qualunque, che decide di denunciare, la prassi è una: “nulla di rilevante, il fatto non sussiste”.

L’utilitaria distrutta e abbandonata dopo essere stata rubata sotto casa

Dopo aver denunciato, il 3 maggio 2007, a tutti gli Organi di Polizia di Palermo e, successivamente  ai Carabinieri oltre che alla Prefettura di Palermo, il  furto ed il danneggiamento della propria autovettura quale atto palesemente ritorsivo successivo alle denunce sporte dal dicembre 2003 contro soggetti afferenti  al gruppo imprenditoriale della grande distribuzione Sisa di Carini, e soggetti terzi ad esso collegati, tutti cointeressati all’affare turistico- alberghiero che ruota attorno all’immobile sito in Ustica sottratto con la gestione anomala di un fallimento aperto da 23 anni,  il sottoscritto, ad oggi, non sa da chi, come e perché il reato sia stato commesso. Anzi, dopo gli atti intimidatori subiti  e puntualmente denunciati, adesso dalle Autorità investigative deve pure sentirsi dire che “dagli accertamenti non risultano denunce di furto e danneggiamento di autovettura”.

La Questura di Palermo in data 1 agosto 2007 così si esprimeva “…Si aggiunge altresì che dagli accertamenti espediti all Sdi non risultano denunce di furto e danneggiamento di autovetture da parte del Bonura” a firma del dott. Piero Angeloni nel documento vente ad oggetto “riferimento delega indagini Bonura Baldassare”. A dimostrazione dell’inverosimile stato dei fatti dichiarato dagli inquirenti, si allega di seguito il verbale attestante la denuncia sporta alle Linee 113 in ordine “al veicolo denunciato quale oggetto di furto” del 3 maggio del 2007.

Auto, parte posteriore distrutta

All’atteggiamento di sufficienza degli inquirenti al limite dell’incompetenza, si aggiunge che l’allora Prefetto dott. Giosuè Marino non solo non ha ritenuto doveroso indagare su questi fatti di evidente rischio di sicurezza ed incolumità di un cittadino, ma, altresì, si è disinteressato di dare alcuna comunicazione in merito alle successive denunce sporte dopo il sinistro e la distruzione dell’utilitaria del sottoscritto, firmate e comprovate da foto e verbali redatti dagli stessi agenti della  Questura di Palermo.

Auto, parte anteriore colpita con evidenti ammaccature

Se tutto ciò già non fosse alquanto grave, il sottoscritto nel mese di agosto 2007 si è recato presso gli uffici della  Stazione di Polizia San Lorenzo  avendo identificato sul “Giornale di Sicilia” nelle foto dei soggetti arrestati appartenenti  al “clan di San Lorenzo” coloro i quali pedinavano lo stesso e stanziavano lungo l’intera giornata nei pressi della portineria dello stesso e, successivamente, anche presso la fermata d’autobus. La risposta ottenuta dall’allora capo della sezione catturandi fu “…Non si preoccupi, ormai li abbiamo catturati, abbiamo buttato la chiave!”, lo stesso anzi non ritenne necessario verbalizzare nulla. Il risultato fu che sino al mese di novembre 2007  altri soggetti hanno continuato a pedinare e a scattare foto al sottoscritto sino all’arresto dei Lo Piccolo nello stesso mese di novembre 2007 , fatto provato dall’aver il sottoscritto riconosciuto, sempre in una foto di uno degli esattori arrestati pubblicata dal “Giornale di Sicilia”, l’uomo che ogni mattina alle 7.45 era alla fermata d’autobus presso cui il sottoscritto si recava quotidianamente. Oggi la risposta delle Autorità inquirenti, giunta tra l’altro dopo undici mesi dall’esposto, è la clamorosa insussistenza dei fatti denunciati, pur avendo elencato nome e cognome, targhe e testimonianze relative ai soggetti denunciati presso la Procura della Repubblica di Palermo dove è stato aperto un fascicolo contro ignoti per molestie.

Riservandosi di far valere le proprie ragioni a doveroso rispetto della Verità in tutte le sedi competenti, il sottoscritto rende pubblico che:

– dalle Autorità istituzionali locali non viene ritenuto attendibile  in quanto libero cittadino denunciante “su cui nulla risulta  a carico né come persona offesa né come autore di reati” e  non boss-pentito

– la copiosa documentazione, raccolta per anni e allegata ai fascicoli, viene sistematicamente insabbiata  da una Procura all’altra nel chiaro intento di far scadere i terminie, dunque, di chiudere i fascicoli con l’archiviazione;

– il sottoscritto viene privato dei propri beni e della propria attività imprenditoriale da 23 anni grazie ad un fallimento anomalo gestito in modo illecito per favorire soggetti collusi con ambienti mafiosi o essi stessi prestanome di boss (tra cui l’ingegnere Giuseppe Montalbano già condannato nel 2004 in primo grado per associazione mafiosa come prestanome del boss Totò Riina e considerato “soggetto socialmente pericoloso” e che ciononostante ha ottenuto il dissequestro di un patrimonio di 250 milioni di euro nel 2005; e ancora il Cavaliere del lavoro Paolo Sgroi del Sisa supermercati indagato dal 2006 dal GI.CO. della Guardia di Finanza per riciclaggio del denaro di Bernardo Provenzano nei supermercati e nella distribuzione):

Allego di seguito l’ennesima denuncia, cui è seguita l’ennesima richiesta d’archiviazione, e rendo doverosamente pubblico, alle centinaia di persone che giornalmente leggono il blog, che i dirigenti della Squadra Mobile, della Sezione Catturandi, oltre che del Comando dei Carabinieri della Stazione Altarello di Baida, e della stessa Prefettura di Palermo , dal sottoscritto denunciati per gravissime omissioni, oggi, sono stati promossi e destinati ad altri uffici, mentre il sottoscritto si trova di fronte alla richiesta di archiviazione di Pm indaganti che “fanno presto” per archiviare, a investigatori che disconoscono fatti e reati di somma e palese gravità, e ai soggetti denunciati che continuano a fargli la posta sotto casa.

Infine, è doveroso aggiungere, che  il sottoscritto non è più SOLO  grazie alla rete Internet che ha creato uno scambio continuo, dentro e fuori l’Italia, di dati e riscontri positivi, e che in tanti chiedono ad Alta Voce che gli organi investigativi indaghino puntualmente senza sottovalutare fatti sostanziali che semplificano ciò che, solo all’apparenza, o per quieto vivere, sembra “complesso”, e che, invece, trova spiegazioni rigorose e logiche nella lettura globale dei fatti e delle azioni perpetrate da soggetti avvezzi al malaffare ed all’illecito arricchimento.

Tutto ciò era stato pienamente argomentato nelle denunce, nelle registrazioni e nei documenti comprovati anche da indagini svolte dal GI.CO. della Guardia di Finanza di Palermo nel 1994 a seguito delle denunce sporte nel 1985 che, se doverosamente tenute in considerazione ( e che invece sono state ripetutamente archiviate proprio dai giudici della Dda Giuseppe Pignatone, Paolo Giudice e Guido Lo Forte…) avrebbero evitato i tanti silenzi e gli insabbiamenti che nel 1992-93 esitarono nello stragismo e nella successiva “pax” tra Stato e Mafia che ancora oggi Qualcuno  vorrebbe sancire.

E’ giunto il momento di dire “Ora basta”.

Ed è bene che la società civile venga puntualmente informata delle annose disfunzioni del sistema investigativo e del sistema giudiziario, che, solo ad intervalli, sembra voler porre ordine catturando latitanti che per decenni hanno governato, ucciso e lucrato indisturbati “a due passi dalle proprie famiglie”. Baldassare Bonura

 Spett.le Comando

della Squadra Mobile – Sezione SCO [/b]
90134 Palermo (PA) – Piazza Vittoria, 15

Spett.le PROCURA DELLA REPUBBLICA

PRESSO IL TRIBUNALE di PALERMO

Il sottoscritto Baldassare Bonura, nato a Palermo il 25/12/1946, e ivi residente in V.le Strasburgo, n° 352, nella qualità di “parte offesa” nel procedimento penale n° ….RGNR presso la Procura della Repubblica di Palermo e nel procedimento n° ….RGNR presso la Procura della Repubblica di Palermo  (PM dott. Ennio Petrigni) con la presente

                                                               denuncia

la totale noncuranza, e altresì, la grave superficialità con cui gli organi investigativi, da più di un anno di volta in volta interpellati, hanno assunto le sollecitazioni e le denunce scritte e firmate dal sottoscritto perché chi di dovere indagasse sui pedinamenti, sul furto e il danneggiamento della propria auto nel maggio 2007, sugli appostamenti sotto casa durante l’estate 2007, e successivamente alla fermata dell’autobus presso cui il sottoscritto giornalmente, sino al mese di novembre 2007, si recava per accompagnare il proprio figlio a scuola.

Tanto più gravi sono le omissioni perché trattasi di segnalazioni circostanziate e riscontrabili da testimonianze, foto di giornali e targhe automobilistiche, e tanto più perché è emerso, dopo gli arresti degli stessi, che si trattava di soggetti pericolosi in quanto affiliati al clan Lo Piccolo, e che il sottoscritto ha individuato, poi, proprio sui giornali in un tempo abbondantemente successivo alle denunce sporte:

–       I sig.ri Antonio Nuccio e Giacomo Spatola, le cui foto sono state diffuse dal Giornale di Sicilia il 3 agosto 2007, al momento del loro arresto come “fiancheggiatori” del boss Francesco Franzese, sono stati riconosciuti dal sottoscritto e da terzi testimoni come, presumibilmente (in quanto ad oggi il riconoscimento in via ufficiale non è stato fatto), gli individui che sino a poche settimane prima di essere arrestati tenevano d’occhio il palazzo del sottoscritto, e anzi, lo Spatola ha seguito il sottoscritto ed i propri familiari sino alla località balneare di Mondello, e lo stesso, accortosi di essere stato visto, entrava al bar di fronte alla spiaggia di Valdesi come se fosse casa sua. Anche quel bar, difatti, era tra quelli enumerati poi sui giornali come “paganti pizzo” al clan di San Lorenzo.

–       Il sig. Vincenzo Graziano, la cui foto è stata pubblicata sul Giornale di Sicilia del 17 gennaio 2008, arrestato perché ritenuto “esattore” del clan Lo Piccolo, era già stato dettagliatamente segnalato dal sottoscritto, presumibilmente (in quanto ad oggi il riconoscimento in via ufficiale non è stato fatto), sia alla dott.ssa Caramanna che al dott. Petrigni, presso la Procura della Repubblica di Palermo, con tanto di targa automobilistica, perché lo stesso dal mese di settembre sino ai primi del mese di novembre dell’anno 2007, sostava ogni mattina alle 7.45 presso la fermata d’autobus presso la quale il sottoscritto si recava per accompagnare il proprio figlio a scuola, dopo aver avuta distrutta la propria auto di cui né Prefettura né Polizia della Stazione San Lorenzo ad oggi hanno dato alcun riscontro investigativo successivamente alle denunce sporte.  Sempre il Graziano, tra l’altro, era stato notato dal sottoscritto, e da un terzo testimone, sostare nei pressi della scuola del proprio figlio.

Se tutto ciò già non bastasse a richiamare il doveroso intervento delle Autorità, il sottoscritto ritiene utile aggiungere che l’allora dirigente della “sezione catturandi” della Squadra Mobile di Palermo, dopo aver fatto attendere un’ora il sottoscritto da un ufficio all’altro della stazione di polizia, ebbe a rispondere “Non si preoccupi, li abbiamo arrestati ormai abbiamo buttato la chiave” alle dichiarazioni verbali che il sottoscritto rilasciò al suddetto, dopo aver presumibilmente individuato i sig.ri Nuccio  e Spatola sul giornale dell’agosto 2007, come sopra esposto.

Se questo è il modo in cui i cittadini vengono tutelati dalle forze dell’ordine, allora sarà bene che il sottoscritto continui a denunciare a tutti i livelli istituzionali il grave stato delle cose, e ad unire la propria voce a quella di tutti gli altri che si sono trovati a lottare da soli contro un siffatto sistema, affinché  tutti gli organi preposti al controllo si dedichino almeno ad un attento ripensamento dei propri metodi investigativi, sempre che facciano in modo che non ci scappi il morto!”.

Palermo, 25/02/2008

Baldassare Bonura

UFFICIO PREVENZIONE GENERALE E SOCCORSO PUBBLICO Verbale di RINVENIMENTO e CONSEGNA all’avente diritto, DEL 3/05/2007

Copia denuncia furto e distruzione dell’auto

Missiva al dott. Giosuè Marino Prefetto di Palermo, del 07.05.2007

Baldassare Bonura

Via Norvegia, 27

90100 Palermo

Ill.mo Signor Prefetto di Palermo

Prefettura di Palermo,

via Cavour

90100 Palermo

Oggetto: Comunicazione urgente a seguito di gravi fatti intimidatori a carico del sig. Bonura Baldassare

Con la presente si comunica alla S.V. che in data 03/05/2007 è stato rinvenuto e consegnato al sottoscritto, da parte della volante Uditore (Questura di Palermo – Ufficio Generale e Soccorso Pubblico), il veicolo di sua proprietà , una Fiat “Panda” di modesto valore economico, oggetto di furto alla data indicata, per il quale era stata immediatamente sporta denuncia.

Dall’esame dell’autoveicolo risulta incontestabilmente, come confermato dagli stessi agenti di Polizia, che il fine esclusivo sia stato quello di una ritorsione di soggetti malavitosi che dalle telefonate anonime e dai pedinamenti (di cui esiste denuncia contro ignoti) ora sono passati alle ben note vie di fatto nei confronti del sottoscritto: avvertimenti di chiara valenza intimidatoria.

Risulta infatti che l’utilitaria sia stata volutamente danneggiata con graffi, ammaccature sulla carrozzeria e fanali rotti, e nella parte meccanica gravemente danneggiata tanto da non consentirne la rimozione autonoma dell’autoveicolo.

Pertanto quanto da Ella sostenuto nella comunicazione consegnatami brevi manu in data 18/12/2006, datata 28/06/2006 “…“sebbene gli accertamenti svolti dalle locali Forze di Polizia non hanno evidenziato, in atto, elementi di natura sintomatica tali da suffragare la sussistenza di una situazione di pericolo che possa coinvolgere la S.V.” risulta colpevolmente irresponsabile e frutto di una lettura superficiale dei copiosi fascicoli prodotti nelle denuncie sporte dal sottoscritto.

Visto l’assoluta carenza di intervento e d’indagine, e viste le precarie condizioni economiche in cui il sottoscritto versa, Le si chiede con la presente di volere provvedere alla rimozione e alla demolizione dell’autoveicolo suddetto in quanto il sottoscritto non può in alcun modo provvedervi, ritenendo altresì che il danno causato si aggiunge alle lacunose inforrmative dei suoi corpi investigativi, e in quanto Ella, nonostante la delicatezza della situazione, abbia reputato invece appellarmi quale “delatore”, smorzando palesemente la gravità della vicenda politico-giudiziaria denunciata, e non ritenendo necessaria alcuna misura di sicurezza a salvaguardia del sottoscritto e dei propri familiari.

Da questo momento il sottoscritto renderà noto attraverso tutti i mezzi di informazione e tutte le modalità in suo possesso, leggasi quanto pubblicato sul blog www.la-tua-voce.it, del ritardo d’indagine e dei continui e palesi tentativi volti a delegittimare le verità gridate e denunciate più volte alle pubbliche autorità rismaste silenti e indifferenti.

Inoltre dalla documentazione inviataLe da più di un anno, si evinceva l’urgenza affinché i suoi uffici si attivassero per fare chiarezza su eventuali connivenze e contiguità tra l’attuale amministrazione comunale di Ustica ed i soggetti denunciati dal sottoscritto a vari titolo, specie per la materia inerente all’abusivismo edilizio, visto che sussiste sull’isola la pervicace tendenza a compiere reati di abusivismo in edifici di pubblica utilità nonostante sia stata fatta regolare denuncia al Comando dei Carabinieri locale.

Il reato che si prefigura nelle denunce è tanto più grave se si considera che strutture turistiche al centro del paese siano state sopraelevate, anche con l’uso di finanziamenti europei, in dispregio alle norme antisismiche. Di tutto ciò il sottoscritto ha dovuto informare tutte le autorità competenti.

Si allega alla presente “Verbale di rinvenimento e consegna del veicolo Fiat “Panda”- 1.000 targata Pa B74763” giacente “ad libitum” nel luogo di rinvenimento che si trasmette in copia.

Palermo 07/05/2007

Con Osservanza,

firmato Baldassare Bonura

 

 

 

 

Ustica. Su “Hotel S. Bartolomeo” pende mediazione contro il Comuneultima modifica: 2013-08-02T12:30:00+02:00da aldo251246
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