Ustica: il Sindaco denunciato dopo il post su Facebook

Documento della Polizia Minicipale di Ustica prot. n. 4528 del 27 agosto 2007

Documento della Polizia Minicipale di Ustica prot. n. 4528 del 27 agosto 2007

I VERBALI DI ABUSIVISMO NON RISULTAVANO ESSERE PRESENTI NEGLI UFFICI MUNICIPALI NÉ ERANO STATI TRASMESSI AD ALTRA A.G.”.

 In data odierna, il sottoscritto Baldassare Bonura, a seguito di pubblica diffusione on line di un commento postato dal Sindaco pro tempore di Ustica, il Dr. Licciardi Attilio, su tal Gruppo Facebook denominato “Ustica Democratica”, ha dovuto tutelare la sua onorabilità e la sua credibilità, visti i due procedimenti civili pendenti oggi presso la Corte d’Appello di Palermo contro il Comune di Ustica, e visto il procedimento penale pendente al Gip, sempre contro la P.A. dell’Isola + altri, sporgendo denuncia per diffamazione aggravata e calunnia compreso i terzi che abbiano condiviso il commento on line (di cui si è fatta copia con screenshot e stampa del documento).

Infatti il suddetto Sindaco ben sa, così come gli Organi legislativi ed esecutivi del detto Comune, quali siano i diritti del sottoscritto acquisiti per legge (a prescindere dal mero accertamento dichiarativo pendente in sede civile), in merito al dato di fatto che dal 1979 il sottoscritto ha incessantemente posseduto l’immobile alberghiero “San Bartolomeo” per più di vent’anni, pagandone, sia pure in regime di fallimento attraverso il curatore, ma con i soldi del c/c che provenivano “dalla vendita” dei beni mobili e delle attrezzature alberghiere del sottoscritto, vari oneri urbani  relativi a concessione di suolo pubblico; ad allaccio fognario; ad allaccio idrico; alla catastazione; ai diritti di concessione edilizia e di abitabilità (tutto denaro pagato al Comune di Ustica); oltre al pagamento di bollette elettriche alla D’Anna e Bonaccorsi per decenni e decenni (bollette per migliaia di lire prima e per centinaia di euro poi…: “ma chi stava in un albergo chiuso??” e “ora chi usa il mio cavo elettrico?”), oltre alle spese di manutenzione e pulizia dell’intero immobile.

Invece, i vari sindaci del Comune di Ustica, dal 1979 ad oggi, né hanno mai posseduto né utilizzato l’immobile, né hanno speso una lira prima, né un euro dopo, per la sua manutenzione/utilizzazione “per pubblica utilità”, mettendolo invece pure a rischio di incolumità per mancata vigilanza pubblica.

Perciò, secondo quello che la legge del Codice civile prevede in materia di usucapione /acquisto di proprietà per esercizio del possesso per 20 anni (come già comunicato agli Uffici del Comune di Ustica dal 2013 ad oggi) è per dovere civico che ho agito “da proprietario” secondo legge e continuerò a farlo avendone, già da tempo, informato tutti gli Organi superiori competenti prima di apporre le mie chiavi nei tre ingressi del mio albergo. E subito dopo avendone fatto comunicazione spontanea, verbalizzata e depositata alla Stazione dei Carabinieri di Ustica; dunque nessuno è stato “sorpreso a fare nulla contro legge”; anzi con gli stessi Carabinieri si è effettuato un altro accertamento per ipotesi di altri reati connessi allo stato dell’arte dell’immobile.

Riguardo ai contenziosi, poi, specie quelli contro il Comune di Ustica, il sottoscritto ha da tempo chiesto nelle sedi inquirenti a ciò deputate di accertare la veridicità dei documenti prodotti dalla controparte, oltre che l’accertamento sulla legittimità, sulla imparzialità e sulla terzietà di quanto asserito dai vari Giudici in sede di sentenze civili di primo grado (oggi appellate alla Corte di Appello di Palermo), oltre che l’accertamento di nullità assoluta delle ordinanze sindacali n.ri 20/22 del 1981 e la n. 23 del 2002 per “incompetenza funzionale“, contra legem e prive di efficacia autoritativa.

Se la miglior difesa è l’attacco, da ormai “legionario” sul fronte dei contenziosi giudiziari, attualmente aperti, e che nei prossimi anni continueranno ad esserlo finchè la Verità non abbia avuto Giustizia, se posso umanamente comprendere i timori non solo dell’attuale Sindaco, ma anche dei suoi compagni, in Giunta quanto in Consiglio, non posso tollerare oltre il castello di carte di falsità “abusivamente costruito” oltre i limiti della denigrazione personale, abusando anche del fatto che il sottoscritto non avrebbe reagito se non nei modi previsti per legge. Senza dimenticare di avere pure dovuto subire la distruzione di un’attività alberghiera (insieme alla propria utilitaria tra una telefonata anonima, una minaccia esplicita e pedinamenti vari…), sempre grazie alle fantasie di questa “amministrazione allegra come ebbe a definirla un Pm di Palermo, smentito subito dopo, però, dalle conseguenze nefaste di un agire pubblico contra legem e contro l’interesse di tutta la cittadinanza di Ustica…C’è poco da stare allegri

Infine, la foto di questo post riporta il documento estratto dall’investigazione svolta sullo stato dell’hotel San Bartolomeo gestito dalla curatela suddetta nel 2007. Visto che durante i decenni trascorsi nel fallimento non si riusciva dalla curatela ad ottenere alcuna certificazione dello stato dell’arte dell’hotel, l’allora legale difensore del sottoscritto, l’avv.to Giulio Donzelli, nel 2007, aveva incaricato un proprio consulente tecnico, il Capitano dei Carabinieri Mario la Greca, in sede del proc. penale n. 10982/2006, per eseguire sia l’ispezione dell’albergo, sia per la consegna dei documenti ad esso pertinenti precedentemente richiesti all’Ufficio tecnico comunale locale. L’esito dell’indagine fu, però, sia il diniego di accesso all’immobile da parte del legale rappresentante del Sindaco pro tempore, avv.to Machì, sia la mancata consegna dei verbali relativi al supposto abusivismo dell’albergo: nei fatti risultò, come da comunicazione successiva della Polizia Municipale di Ustica, protocollata al numero 4528 in data 27/08/2007, che: “I VERBALI DI ABUSIVISMO NON RISULTAVANO ESSERE PRESENTI NEGLI UFFICI MUNICIPALI NÉ ERANO STATI TRASMESSI AD ALTRA A.G.”.

Così concludeva l’investigazione: “Il fatto che la P.G. Municipale non abbia mai trasmesso all’Autorità Giudiziaria verbali di abuso edilizio a carico dell’ “Ex albergo S. Bartolomeo” perché non li ha mai redatti implica che la costruzione era conforme al progetto approvatoL’ammessa esistenza da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale della perizia dell’architetto Donatella Lino, commissionata dal Sindaco di Ustica il 10/04/1985 dimostra l’assurdità oltre che la illegittimità dell’ordinanza sindacale di demolizione dell’ex albergo, emessa però antecedentemente il 23/02/1984, senza i presupposti tecnici di supporto.”*

E’ giunta l’ora che il Sindaco, e i suoi consulenti, e i suoi parenti, facciano leggere alla cittadinanza i VERI DOCUMENTI dell’hotel San Bartolomeo: la perizia dell’arch. Lino Donatella e la perizia dell’allora Presidente dell’ordine dei geometri di Palermo Riina Ennio, consulenti tecnici pagati dal Comune per periziare il mio albergo, che ne attestarono la regolarità dell’opera e la conformità ai dettami del Genio Civile ex legge antismica 64/1974, oltre che la VALIDITÀ DELLA CONCESSIONE EDILIZIA che esclusivamente di quella legge rispettava gli art. 17 e 18 indicati dagli uffici del Genio Civile.

E’ un falso storico avere ritenuto nulla la concessione edilizia del sottoscritto, per poi definire abusivo un immobile finito di costruire il 24 novembre del 1982, ben 3 anni prima dell’entrata in vigore della legge edilizia n.47/1985 che in quanto LEGGE SPECIALE e SANZIONATORIA “E’ IRRETROATTIVA” (divieto di norme sanzionatorie retroattive in sede amministrativa ex sentenza del Consiglio di Stato Sez. V del 08.04.1991 n. 470), dunque non applicabile a costruzioni ad essa antecedenti. Come dire che per non essere abusivo avrei dovuto costruire con la palla di vetro…

E’ soprattutto l’ora che il Sindaco Licciardi, tutore dell’ambiente e della legalità, e lo zio ex sindaco Vito Ailara, che della Storia di Ustica si occupa nel suo Centro Studi, rendano pubblica la Relazione tecnica d’ufficio del Tribunale di Palermo ordinata dal G.I. dott. Paolo Emanuele Borsellino nel proc. penale n°. 2874/1981- redatta dall’ Ing. Palazzo Giuseppe – che attesta nelle Conclusioni: “Dagli accertamenti tecnici eseguiti è risultato che, sostanzialmente, i lavori di edificazione dell’Albergo S. Bartolomeo, ubicato nel centro storico di Ustica, con riferimento specifico alla volumetria che determina la densità fondiaria dei due lotti di terreno edificabili, RISULTANO ESEGUITI IN CONFORMITA’ ALLE LICENZE (CONCESSIONE EDILIZIA”).

Non è su un blog né su un social network che si deve cercare consenso, ma pubblico questo post perché non è ammissibile offendere oltre l’intelligenza di chi legge, anche per un doveroso rispetto verso la mia famiglia; e, soprattutto, non si può abusare della buona fede della cittadinanza di Ustica; i cui ragazzi (di cui alcuni ho avuto il piacere di conoscere) sono certo assicureranno una Storia migliore di quella che hanno dovuto leggere sino ad oggi.

Baldassare Bonura

*In merito all’illegittima definizione di “ex Hotel San Bartolomeo” si chiarisce che lo stesso mantiene ad oggi la categoria di “albergo 4 stelle” riconosciuto dalla APT di Palermo, attribuzione che nessun piano paesaggistico può cambiare/annuallare  per “vincolo della destinazione d’uso legittimamente rilasciata“.

Ustica: il Sindaco denunciato dopo il post su Facebookultima modifica: 2016-03-07T00:34:14+01:00da aldo251246
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