Hotel San Bartolomeo, nell’estate del ’92 il Comune lo voleva comprare

Ustica Via San Bartolomeo

Ustica Via Sindaco

Seconda Puntata

Questa è la storia di un albergo, anzi no di un albergo abusivo, anzi no di un contenitore culturale, no vada per il magazzino…!

Tra ordinanze sindacali, delibere di Giunta e aste fallimentari sull’ Hotel San Bartolomeo c’è stato un accanito gioco al ribasso, per fare il colpo gobbo e comprarselo al prezzo più conveniente possibile, o, al meglio, rilanciando  prendendoselo gratis, pardòn, “acquisendolo al patrimonio comunale” come “opera di pubblica utilità”. Che spreco di fantasia, davvero, che profusione d’ingegno, peccato che ogni tanto cadono le carte dai cassetti, scivolano i documenti dalle carpette confusamente nascoste e zac…esce fuori un altro brandello di Verità. Così, tra le fila di questa tela di Penelope, esce fuori il giugno dell’estate dell’anno 1992, in cui, fatte salve le pretese della curatela, il Comune di Ustica decide di comprare l’hotel San Bartolomeo!

I lotti dell'Hotel sono due, detti "A" e "B" con un unico ingresso e interconessi grazie ad un sottopassaggioIMG_3300

Ogni lotto ha un seminterrato, un primo e un secondo piano, più un torrino scale. Tutto secondo i progetti vidimati dal genio Civile di Palermo

Ogni lotto dell’Hotel San Bartolomeo ha un seminterrato, un primo e un secondo piano, piano, secondo i progetti vidimati dal genio Civile di Palermo

A seguito di delibera di Giunta presieduta dal Sindaco Gargano (1984) per l’accertamento della conformità dell’opera, fu riscontrata la regolarità dell’opera rispetto alle leggi vigenti con parziali difformità da regolarizzare con apposito progetto di variante (che in verità al Comune era stato già trasmesso da Bonura come da documentazione prodotta e certificata nella perizia del Geom. Riina). Poi con l’ incarico all’arch. Lino (1985) con delibera di Giunta del Comune di Ustica presieduta dal sindaco Longo si accertò la conformità dell’albergo e la validità della concessione edilizia n. 331; nel 1989 il Comune rilasciò alla curatela certificato di abitabilità che ne attestava la conformità urbanistica; così nel mese di giugno 1992 lo stesso Comune chiedeva l’acquisto senza incanto alla curatela  per lire 1milardosettecentottantamilioni, a condizione, però, di escludere mobilia e attrezzature alberghiere.

Il Comune di Ustica, sindaco pro tempore avv. Domenico Calì, in data 13 giugno 1992, depositava alla curatela fallimentare, che gestiva l’Hotel San Bartolomeo, richiesta di acquisto senza incanto per 1.780.000.000 di lire con Cassa Depositi e Prestiti. La richiesta del sindaco Calì faceva seguito alla Delibera del Consiglio Comunale N. 49 del 27 marzo 1992, approvata dalla C.P.C. nella seduta del 7 maggio 1992 con decisione N. 25480/25499. L’offerta di acquisto del Comune fu rigettata dal Comitato dei Creditori del fallimento in data 10 luglio 1992. Il documento e’ di seguito pubblicato per smentire dichiarazioni mendaci e prive di ogni fondamento esposte in sede di atti pubblici.

 La condizione posta a base dell’acquisto del Comune fece impuntare il comitato dei creditori che negò l’assenso alla vendita perché la richiesta sviliva la destinazione alberghiera vincolata dell’immobile. Non se ne fece nulla, oggi quei mobili marciscono ancora nell’albergo, però il solco tracciato da questo passaggio amministrativo è profondamente significativo.

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La delibera di acquisto del San Bartolomeo è l’impronta di un abnorme comportamento amministrativo che prima dichiara l’abusivismo dell’albergo con un sindaco-albergatore concorrente al Bonura; poi ne dichiara la piena conformità con un altro e, dulcis in fundo, lo chiede in vendita a mutuo agevolato (Cassa Depositi e Prestiti) con un altro ancora. (sic!!)

Ovviamente tutto questo oggi ha un valore probatorio indiscutibile: la pubblica amministrazione di Ustica è stata incoerente e discontinua nei confronti dell’unico albergo in regola e l’unico ad essere “perseguitato per legge contro legge”, ma era davvero difficile dimostrarne l’abusivismo visto che era l’unico costruito secondo la antisismica legge vigente.

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La speciosità del comportamento contraddittorio del Comune è nelle stesse dichiarazioni rese, nel 2008, in sede di escussione della P.G. dei Carabinieri della Procura della Repubblica di Palermo, dall’allora UTC Caserta Marcello che candidamente confermò: “che negli ultimi 30 anni trascorsi presso L’ufficio tecnico del Comune di Ustica non é mai stata posta in essere attività di acquisizione al patrimonio comunale di opere abusivamente realizzate, se non per il caso singolo dell’Albergo San Bartolomeo”.

Di seguito i documenti della delibera del consiglio comunale del 1992.

Alla prossima puntata

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Hotel San Bartolomeo, nell’estate del ’92 il Comune lo voleva comprareultima modifica: 2016-11-14T17:18:48+01:00da aldo251246
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